Buchi neri

Fenomenologia della scomparsa progressiva del personale ATA

Nella legge 107/15 non c’è traccia del personale ATA; una categoria totalmente ignorata, come se non esistesse, come se non facesse più parte del progetto educativo della scuola.

Nella legge 107/15 non c’è traccia del personale ATA; una categoria totalmente ignorata, come se non esistesse, come se non facesse più parte del progetto educativo della scuola! In effetti la parola “ATA” non compare mai: se ne fa un frettoloso riferimento con il termine “impiegati” ma le poche righe sono chiare e determinanti per il futuro di questi lavoratori e riguardano la “scuola digitale” e la “rete di scuole”.

La scuola digitale
Apparentemente sembra non riguardare gli ATA, ma questa iniziativa che svilupperà in modo importante l’informatizzazione nelle scuole, ricadrà inevitabilmente su tutto il personale ATA.
È, infatti, previsto che le scuole saranno aperte al territorio anche al di fuori dell’orario scolastico con la diretta responsabilità dei soggetti terzi ma possiamo verosimilmente immaginare che i Collaboratori Scolastici saranno coinvolti per l’estensione degli orari e la pulizia dei locali occupati.
L’introduzione dell’archivio digitale, della firma digitale, di testi didattici digitali (ebook), del registro elettronico, interesserà il lavoro degli Assistenti Tecnici (dove sono presenti) e degli Assistenti Amministrativi, basti pensare alla relazione che c’è fra il registro elettronico e il supplente (associazione supplente-classe-materia). Lo scorso 27 ottobre, il MIUR ha presentato ufficialmente il Piano Nazionale Scuola Digitale, con un finanziamento di un miliardo di euro per l’attuazione di quello che è stato definito dal ministro stesso “uno dei pilastri” della Buona scuola .

Le Reti di scuole
“Le scuole dovranno (previa stipula di accordi) costituire unità funzionali, formate da impiegati [ecco il frettoloso accenno, ndr] e funzionari di più scuole per razionalizzare gli adempimenti amministrativi riguardanti le cessazioni dal servizio, le pensioni, le progressioni, TFR e ricostruzioni delle carriere”. Inoltre avranno la finalità di valorizzare le risorse professionali e la gestione comune delle attività amministrative.
Quindi, parte del carico amministrativo che oggi grava nelle segreterie delle singole scuole passerà alle costituende maxi-segreterie con qualche Assistente Amministrativo che sbrigherà le suddette pratiche per un consistente quantitativo di personale docente e ATA del territorio!!! Ricorrono più volte i termini “territorio” e “territoriale” e non a caso: è il primo messaggio per dirci che lavoreremo sul territorio, ma proprio nel senso stretto della parola.! È facile immaginare che si perderà la titolarità di sede, così come accadrà ai docenti dal prossimo anno.
Ma la legge 107/15 non è che l’epilogo del progetto “eliminiamo gli ATA” iniziato anni fa con la L. 59/97 (cd. Bassanini) che, in nome della futura autonomia scolastica, prevedeva il trasferimento delle funzioni amministrative dall’amministrazione centrale e periferica alle scuole. Quando entrò in vigore la legge dell’autonomia i provveditorati mantennero gli stessi organici nonostante il passaggio alle segreterie scolastiche delle pratiche di pensioni, ricostruzioni di carriera, TFR ecc.; nelle scuole, invece, iniziarono i tagli al personale cosi che fu subito chiaro che il vero significato di autonomia scolastica era più lavoro, meno personale, zero formazione!
Cosa vorrebbero farci credere oggi ? Che si creeranno le reti di scuole perché si sono accorti soltanto dopo 15 anni che le segreterie scolastiche stanno collassando? Si può credere che l’Amministrazione centrale abbia finalmente riconosciuto il serio, competente, puntuale e professionale lavoro di questa categoria? Se così fosse la L. 107/15 avrebbe previsto l’incremento degli organici, nuove figure professionali e la loro valorizzazione! Come possiamo pensare che non subiremo ulteriori tagli se già la “buona legge dell’autonomia” ha operato in questo senso e abbiamo visto che la L. 107/15 ne è la logica conseguenza? Insomma torniamo indietro per andare avanti. Oppure si cambia tutto per non modificare nulla!

Le leggi di stabilità
Se la L. 107/16, come le precedenti riforme della scuola, non ha dedicato molto spazio agli ATA, nelle leggi finanziarie e, poi, di stabilità troviamo molti provvedimenti contro gli ATA. A partire dal 2007 nella legge di stabilità non hanno mai trascurato questa categoria, basti pensare che nel 2007 gli ATA erano circa 252.000 e oggi sono 205.000, sono 50.000 posti di lavoro scomparsi !!
Il prossimo anno scolastico saranno ulteriormente sottratti circa 2.020 posti congelati quest’anno, in attesa del ricollocamento degli esuberi delle province metropolitane il cui transito è previsto per il 1° luglio 2016; anche questo atto è l’ennesimo attacco alla professionalità non riconosciuta, ma obbligatoriamente acquisita, come per significare che il lavoro degli Assistenti Amministrativi lo possono fare, o meglio, improvvisare, tutti e non è necessario avere competenze specifiche!
La storia si ripete, così come accadde nel 2012 con il tentativo del passaggio obbligatorio dei docenti inidonei nei ruoli ATA e che solo la lotta degli stessi a fianco dei precari ATA ha permesso agli uni di restare nelle proprie scuole e nel proprio ruolo docente e agli altri di riavere il proprio posto di lavoro sbloccando le immissioni in ruolo in corso d’anno.
Sono anni che le finanziarie infieriscono sulla scuola e in particolare sul personale ATA, il governo fa cassa con gli ATA!
Ma non basta, con la legge di stabilità 2015 il governo ha dato il meglio introducendo il divieto di sostituzione totale per gli Assistenti Tecnici, quasi totale per gli Assistenti Amministrativi e dopo una settimana di assenza per i Collaboratori Scolastici.
Tagliando le supplenze dei docenti e degli ATA la finanziaria ha trovato i fondi per la formazione dei docenti (500 euro a ciascun docente di ruolo), mentre per gli ATA la formazione non è necessaria visto che spariranno! Però gli impiegati della Buona Scuola saranno coinvolti a loro insaputa nella scuola digitalizzata!
Nulla prevede per gli ATA la legge di stabilità per il 2016 e, addirittura, sono stati bocciati alcuni emendamenti volti al ripristino di parte dei posti tagliati in passato.
Considerato che da molti anni sono le leggi di stabilità che di fatto definiscono gli organici delle scuole, sarebbe stato utile uno stanziamento finalizzato all’aumento in organico di tutti i profili ATA con particolare attenzione alle scuole del primo ciclo dove non esiste la figura dell’Assistente Tecnico oramai indispensabile per il funzionamento dei tanti laboratori e apparecchiature informatiche, invece, di fatto, il lavoro degli Assistenti Tecnici viene esternalizzato, stipulando contratti di assistenza con le ditte private!
E dire che la legge parla di efficienza dei servizi, ma qualcuno dovrà spiegarci come si conciliano efficienza e tagli al personale!!!

Scuole in difficoltà
Se lo scenario che si prospetta è preoccupante, il presente non è dei più tranquillizzanti.
Gli Assistenti Amministrativi devono confrontarsi quotidianamente con quelle che si possono definire “molestie burocratiche” cioè la conoscenza e l’applicazione di tutte le norme, le leggi , le disposizioni oramai indispensabili per svolgere il normale lavoro quotidiano, ma che lo rallentano in modo “fastidioso”. Quanta attenzione deve fare un Assistente Amministrativo prima di effettuare la convalida dei punteggi, quante norme deve conoscere prima di fare le convocazioni (occupato, per numero di ore, occupato ma si convoca ugualmente ecc.) quante volte si devono inserire dati già in possesso dell’amministrazione.
Nonostante l’amministrazione negli anni non abbia provveduto alla formazione del personale, gli Assistenti Amministrativi si trovano ad affrontare pratiche delicate, personali (L. 104, invalidità, ecc.) e troppo spesso non hanno il supporto dei veri responsabili degli atti amministrativi: i Dirigenti Scolastici.
Per i Collaboratori Scolastici è ancor peggio se pensiamo che il primo dei loro doveri è la sorveglianza, come potranno continuare a vigilare sugli alunni ad accogliere le famiglie, a collaborare con i docenti, a rispondere alle esigenze dei più piccoli, a supportare gli alunni disabili, a curare gli spazi a loro affidati. Chi resterà a provvedere a questo elenco di mansioni, solo parziale, se sono sempre di meno perché negli anni è stata la categoria più tagliata!
È possibile che chi disegna la buona scuola non sappia che la prima figura che si incontra nelle scuole è il Collaboratore Scolastico e che senza la sua presenza le scuole sono abbandonate a se stesse!
La legge 107 ha un unico articolo, 1, con 212 commi. Nel primo comma si delineano i grandi obiettivi della riforma (la legge dà piena attuazione all’autonomia, art.21 della 59/97..).
Nel secondo comma della L. 107/15 si indirizzano le scuole alla realizzazione della piena autonomia, usando termini come: flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio, introduzione di tecnologie innovative ecc. Ma tutto ciò si potrà realizzare solo con i DS e i docenti? Noi siamo convinti che tutto il personale ATA abbia un ruolo importante, non secondario o inutile come vogliono farci credere, ignorandoci.
La nostra presenza, il nostro protagonismo lo dimostrerà e nonostante l’accanimento terapeutico da parte di chi ci governa per renderci invisibili, noi ci siamo, siamo in tanti e faremo sentire la nostra voce anche ai più sordi.

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