Dopo due anni abbondanti di pandemia nella scuola si parla di DaD, di DiD, di sicurezza, di contratto, spesso a proposito dei docenti, raramente riguardo al personale ATA, nonostante essi siano indispensabili al funzionamento delle scuole. A ottobre sono state assunte a tempo determinato circa 22 mila persone nel c.d. Organico Covid che la Legge di Bilancio non aveva previsto; a gennaio dovevano essere licenziati se non fosse stata fatta anche per loro una proroga, per la quale i COBAS si sono battuti scioperando, dapprima fino a marzo 2022, e poi fino al termine delle lezioni.

Grazie alle modifiche all’articolo 107, è stato disposto l’incremento di 100 milioni di euro del fondo di cui all’art. 235 del DL 34/2020 finalizzato a consentire anche la proroga della misura prevista dall’Art. 85 (comma 4-ter, lettera b) del DL 73/2021 nel periodo gennaio-giugno 2022, ossia degli incarichi temporanei del personale ATA per finalità connesse all’emergenza epidemiologica in base alle effettive esigenze delle istituzioni scolastiche, utile alla copertura di circa 7800 posti, mentre per retribuire i supplenti ATA si passa da 400 a 570 milioni di euro. Con queste assunzioni saremmo quasi arrivati a coprire i posti che con la riforma Moratti/Gelmini sono stati cancellati.

Altro problema molto attuale sul quale i COBAS si battono da tempo è la sostituzione dal 1° giorno di assenza del personale ATA. Solo le RSU COBAS ricordano ai DS che per il buon funzionamento della scuola in base all’Art. 1 comma 332 della Legge 190 del 2014 e all’Art.32, comma 3 del DL 104/2020 si dispone che il personale possa essere sostituito sin dal primo giorno di assenza stante l’attuale situazione emergenziale.

Con i 22 mila dell’Organico Covid non si raggiunge una consistenza del personale Ata tale da ritenere la scuola dotata di un Organico adeguato, considerato che in 10 anni il Personale ATA è calato del 20%; ad oggi è di 204574 unità (di cui 30000 Precari) e di 22000 unità (Organico Covid) fino al termine delle lezioni.

L’Assistente Tecnico è indispensabile in ogni plesso, vanno aumentati gli/le Assistenti Amministrativi/e, visto il sovraccarico di lavoro, dopo che i Centri Servizi Provinciali non si occupano più delle ricostruzioni di carriera, delle presenze/assenze da inviare all’INPS, degli infortuni e della malattia, che era gestito dal CSP. Va considerato anche che in molte scuole il calo demografico ha significato la diminuzione del personale che ha determinato oggettivamente un maggior carico lavoro.

Per il personale ATA è prevista un’Assemblea/riunione con il D.S e il Direttore servizi Generali e Amministrativi; i COBAS attraverso la RSU insistono affinché all’inizio di ogni a.s., come da CCNL, sia varato e condiviso il “Piano Annuale delle Attività”, al fine di recepire intese, proposte, richieste e suggerimenti in relazione all’attività lavorativa. In tale quadro, sulla base di quanto emerso in sede di incontro e nel rispetto delle direttive di massima impartire dal dirigente scolastico, il DSGA. deve proporre il Piano Annuale delle attività del personale A.T.A., un documento di pianificazione, organizzativo e flessibile che attribuisce mansioni, compiti e reparti a tutto il personale a lui subordinato. L’atto è espressione della sua autonomia organizzativa. Il DS, presa visione dell’atto e constatata la compatibilità con le esigenze dell’istituto, lo adotta, facendolo proprio e dotandolo di efficacia, nell’esercizio degli autonomi poteri di organizzazione del personale previsti dall’art.25 del d.lgs. n.165/2001. I DS, purtroppo la maggior parte delle volte, non convocano queste assemblee/riunioni soprattutto perché convinti di essere manager autosufficienti grazie all’<autonomia scolastica>.

Quanto guadagna un lavoratore ATA?

Dopo quanto abbiamo scritto fin qui, vediamo quanto effettivamente guadagna il personale ATA, usando le tabelle riportate sotto in base all’ultimo contratto nazionale firmato dai sindacati rappresentativi. Prima di entrare nel dettaglio, è bene ricordare quali sono le figure professionali che rientrano nella categoria ATA, visto che non tutte hanno lo stesso stipendio: in totale sono otto:

  • Collaboratori scolastici (CS) – Area A
  • Collaboratori scolastici addetti all’azienda agraria (CR) – Area AS
  • Assistenti Amministrativi (AA) – Area B
  • Assistenti Tecnici (AT) – Area B
  • Cuochi (CU) – Area B
  • Infermieri (IF) – Area B
  • Guardarobieri (GU) – Area B
  • Direttori dei servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) – Area D

Il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro del personale ATA in vigore è quello approvato il 19 aprile 2018, all’interno del documento sono riportate le varie tabelle che indicano in dettaglio gli stipendi annui lordi di riferimento. Per calcolare lo stipendio ATA netto occorre togliere circa il 30%-35% se vogliamo fare un calcolo veloce. A questa cifra si aggiungono le eventuali indennità e gli ulteriori compensi quali ad esempio l’indennità di vacanza contrattuale e il compenso individuale accessorio (CIA).

Stipendio Collaboratore Scolastico (bidello)

Lo stipendio base di un c.s. è di 1.294€ lordi al mese (circa 1.000€ netti), cioè quasi 15.532€ l’anno.

Stipendio Collaboratore dei Servizi/addetto aziende agrarie

Un collaboratore dei servizi/addetto aziende agrarie guadagna, in media, 15.929€ all’anno, quindi 1.327€ lordi al mese (netti si aggirano tra i 1.000/1.100€).

Stipendio Assistente Amministrativo

Un assistente amministrativo di prima fascia, cioè con anzianità di servizio da 0 a 8 anni, guadagna circa 1.450€ al mese (1.150/1.250€ netti), che all’anno corrispondono a 17.39€.

Stipendio Assistente Tecnico

Lo stipendio base mensile di un assistente tecnico è di 1.450€ circa al mese, (1.150/1.250 € netti), pari a 17.397€ lordi l’anno.

Stipendio Coordinatore Amministrativo e Tecnico

I coordinatori amministrativi e tecnici percepiscono una retribuzione base lorda di 19.892€, cioè 1.658€ al mese (1.350/1.450€ netti).