Riportiamo il testo della lettera che il Kollettivo Indipendente Agnesi dell’istituto “Gaetana Agnesi” di Milano ha mandato al DS della scuola, nei mesi scorsi.
Sono diversi gli episodi spiacevoli avvenuti negli ultimi mesi tra le mura del nostro istituto.
Scriviamo questa lettera, come rappresentanti del Kollettivo Indipendente Agnesi, per chiedere risposte chiare ed una presa di posizione definita della presidenza sulle seguenti questioni.
Digos a scuola. Ci domandiamo come sia stato possibile permettere alla polizia di entrare a scuola per sorvegliare gli studenti durante l’intervallo, piuttosto che sviluppare dei percorsi di sensibilizzazione sulla tematica dell’uso di sostanze stupefacenti. Troviamo deleterio l’utilizzo della polizia per contrastare il fenomeno (seppur minimo) dello spaccio di droga poiché utilizzata solamente per spaventare e non per affrontare il problema. Avere delle guardie che ci osservano durante “l’ora d’aria” dá l’immagine di ben altro ambiente rispetto a quello che si vorrebbe costruire in una scuola; un ambiente in cui non si trattano gli studenti come criminali ma come giovani da maturare e comprendere.
Nike for school. Nelle ultime settimane è iniziato un progetto che consiste in 20 lezioni di educazione fisica; studenti e studentesse sono obbligati ad indossare una uniforme griffata Nike per svolgere diverse attività fisiche, assieme ad un addetto Nike, che saranno poi filmate con delle telecamere. Ultimamente ad alcuni studenti e studentesse è stato impedito di rifiutarsi e, senza poter dare spiegazioni, è stato dato loro un 2 sul registro con tanto di nota, trattando la critica come un semplice capriccio infantile.
Amazon, “Un click per la scuola”. All’Agnesi, come in moltissime altre scuole d’Italia, è subentrato un progetto per la quale Amazon donerà una percentuale ad un istituto a scelta, dopo ogni acquisto che le famiglie aderenti faranno sul loro sito.
Troviamo scontati i motivi per la quale dovrebbe essere impedito ai privati di insinuarsi nel mondo dell’istruzione ma li riassumeremo poiché, a quanto pare, non sono chiari.
In primo luogo il ricatto attuabile da chi, in un determinato progetto, avendo speso dei soldi, è legittimato a ricevere qualcosa in cambio; è come funziona il mercato capitalistico, nessuno ti regala niente, peccato che la scuola non sia un’azienda e l’educazione non sia in vendita; tantomeno lo è il nostro status di studenti e la nostra faccia, sfruttate meschinamente da queste aziende per fare pubblicità ai propri
prodotti.
Il secondo aspetto è forse il più lampante: come può, il luogo più importante per la formazione dei futuri cittadini, avere come finanziatori e come modelli, due fra le peggiori multinazionali dei nostri tempi? Non ci dilungheremo ora sui dati ma è noto a tutti di cosa sono accusate Nike (sfruttamento minorile, operai sottopagati) e Amazon (terribili condizioni dei dipendenti, inquinamento per la vendita di merci che fanno lunghi viaggi). Sono queste le aziende dalle quali la nostra scuola accetta finanziamenti ed obbliga i propri studenti a sponsorizzare?
Riteniamo tutto questo inaccettabile e chiediamo chiarimenti pubblici ed esaustivi.
Quando e perché sono state prese queste decisioni? Perché la componente studentesca non è stata interpellata? Che cosa sta succedendo alla nostra scuola?
Come Kollettivo Indipendente Agnesi chiediamo l’immediata interruzione dei rapporti con privati finanziatori e l’allontanamento delle forze di polizia dal nostro istituto.
Parola agli studenti e alle studentesse; costruiamo insieme, con l’ascolto di dirigenza e professori, una scuola di qualità, non con polizia e multinazionali (di cui la nostra quotidianità è già brutalmente colma).
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