La figura dell’Assistente all’Autonomia e Comunicazione (ASACOM) è fondamentale nel sistema scolastico per l’inclusione, la partecipazione, la crescita relazionale e sociale e per i processi di apprendimento degli alunni diversabili.
La legge 104/92, art. 13, comma 3, prevede che: “Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati”.
Secondo la Nota MIUR Prot. n. 3390 del30/11/2001: “Rimane all’Ente Locale il compito di fornire l’assistenza specialistica da svolgersi con personale qualificato sia all’interno che all’esterno della scuola, (Protocollo d’Intesa del 13/9/2001) come secondo segmento della più articolata assistenza all’autonomia e alla comunicazione personale prevista dall’art. 13, comma 3, della Legge 104/92, a carico degli stessi enti. Si tratta di figure quali, a puro titolo esemplificativo, l’educatore professionale, l’assistente educativo, il traduttore del linguaggio dei segni o il personale paramedico e psico-sociale (proveniente dalle ASL), che svolgono assistenza specialistica nei casi di particolari deficit. Nulla esclude che tale servizio potrà essere assicurato anche attraverso convenzioni con le istituzioni scolastiche e conseguente congruo trasferimento delle risorse alla scuola, avvalendosi di personale interno (previa acquisizione della disponibilità) o esterno, nella logica degli accordi di programma territoriali previsti dalla Legge 104/92”.
Secondo il D.Lgs. 13/4/2017, n. 66, art 3, comma 4: “Sono individuati [entro 180 giorni] i criteri per una progressiva uniformità su tutto il territorio nazionale della definizione dei profili professionali del personale destinato all’assistenza pe l’autonomia e per la comunicazione personale”.
Ancora oggi, dopo il D.Lgs. 96/2019, nella scuola italiana lavorano circa 54.000 operatori senza che sia stato individuato alcun criterio per garantire una progressiva uniformità dei profili professionali, con conseguente confusione di ruoli, formazione specifica professionale e livelli di inquadramento contrattuale. Infatti, questi Educatori e/o Assistenti lavorano in condizioni precarie o perché dipendenti delle Cooperative che hanno vinto gli appalti degli EELL, o perché la condizione di liberi professionisti non garantisce la necessaria continuità retributiva.
Eppure, si tratta di figure fondamentali per realizzare effettivi processi di inclusione a scuola degli allievi diversabili. Non a caso l’attuale inquadramento contribuisce, anche, a determinare i gravi ritardi nell’espletamento dei servizi, che raramente iniziano con regolarità a partire dall’avvio dell’anno scolastico, con evidenti ripercussioni sulla salute e l’inclusione sociale e scolastica degli alunni diversabili e la conseguente lesione del loro diritto allo studio.
Va, infine, denunciata la proliferazione di percorsi di formazione che non garantiscono idonei standard qualitativi.
Occorre cambiare rotta.
Il primo passo è quello della internalizzazione di tutte/i coloro che attualmente lavorano, all’interno della Scuola Pubblica Statale, con questo profilo professionale da almeno un anno.
Per essere chiari, ci riferiamo, parimenti e senza preferenze di sorta, a coloro che :
1) lavorano avendo conseguito una laurea coerente con il profilo;
2) hanno conseguito una laurea magistrale o triennale e che hanno esperienza documentabile nel settore para didattico in qualità di Asacom, Educatori, Operatori Specializzati ed altri sinonimi.
3) hanno conseguito il diploma della scuola secondaria di secondo grado e hanno frequentato un corso Asacom.
L’internalizzazione (al Ministero dell’Istruzione o, in subordine, presso gli EELL) deve avvenire tramite un concorso che tenga conto esclusivamente dei suddetti titoli e degli anni di lavoro. Inoltre, qualora non venissero immediatamente internalizzati tutti gli operatori, si dovrebbe costituire una graduatoria a esaurimento.
Come avviene per i docenti, tutti i neoassunti dovranno seguire un corso di formazione (gratuito e a cura del Ministero), al termine del quale, dopo un colloquio finale (nel caso della scuola gestito dai Comitati di Valutazione di Istituto), c’è la conferma dell’assunzione a tempo indeterminato.
Conclusa questa fase, si dovrebbe porre fine a questa situazione caotica, individuando per i futuri operatori percorsi di studio e di specializzazione, uguali in tutto il territorio, e le nuove forme di reclutamento, per esempio attraverso la regolare indizione di concorsi per titoli ed esami.
In Sicilia, diversamente dal resto del Paese, è ancora presente la figura dell’Assistente Igienico-Personale (con pagamento a carico degli EELL).
Anche in questo caso, per garantire un servizio di qualità ed evitare di disperdere i livelli di competenza maturati, occorre internalizzare tutti questi lavoratori, con le stesse modalità con cui è avvenuta l’internalizzazione presso il Ministero dell’Istruzione dei cosiddetti pulizieri.
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