Qui comincia l’avventura

Dalla Sicilia una piattaforma per i diritti dei disabili e Asacom

In Sicilia, gli Enti Locali, con fondi regionali, garantiscono l’espletamento di alcuni servizi alle persone diversabili che frequentano la scuola e/o l’università. Tali servizi sono articolati in:

  1. Trasporto;
  2. Assistenza Igienico-Personale;
  3. Assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione.

Sono gestiti da Cooperative regolarmente accreditate; il terzo servizio viene affidato anche a singoli professionisti, iscritti in un apposito albo e provvisti di partita IVA.

Gli Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM) costituiscono una categoria che, pur espressamente prevista nella normativa vigente (a partire dalla legge n. 104/1992), opera in un sostanziale stato di precarietà, che provoca evidenti difficoltà fra gli addetti, ma anche fra gli alunni diversabili, che hanno diritto ad un coerente e inclusivo intervento didattico-educativo. Difficoltà esasperate ulteriormente perché la suddetta figura attualmente non risponde neanche a un profilo nazionale condiviso (titoli di studio, specializzazioni ecc.).

Va anche rilevato che l’irregolare erogazione dei fondi in più occasioni non ha garantito la dovuta continuità degli interventi. È come se per le persone diversabili il diritto allo studio non debba rispettare i calendari scolastici.

 

Meno diritti per le persone diversabili e per i lavoratori

I COBAS si battono per una reale integrazione e inclusione delle persone diversabili, che, per essere effettivamente tale, necessita di stanziamenti congruenti e regolari e di personale, in particolare per quanto riguarda l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, adeguatamente formato e stabile.

Secondo l’articolo 13, comma 3, della Legge n. 104/1992: “Nelle scuole di ogni ordine e grado, [c’è] l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati”.

Secondo il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 gli Enti Locali provvedono ad assicurare “gli interventi necessari per garantire l’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale, inclusa l’assegnazione del personale […] il PEI […] è elaborato e approvato dal Consiglio di Classe con la partecipazione […] delle figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe”.

Purtroppo, nonostante una normativa sufficientemente chiara, permangono ombre e difficoltà.

Rispetto agli operatori ASACOM manca innanzitutto una definizione professionale nazionale della figura (titolo di studio, percorso di approfondimento/specializzazione). Nell’ottica di qualificare ulteriormente tali operatori questo è il primo problema da risolvere.

La questione fondamentale è, però, la organizzazione dei servizi. Affidarli, nella maggior parte dei casi, alle Cooperative confligge, infatti, con una giusta esigenza di efficacia, efficienza ed economicità.

Pertanto, in varie realtà siciliane numerosi lavoratori ASACOM, stanchi del perdurare delle loro pessime condizioni di lavoro, si sono iscritti e organizzati nei COBAS. Inoltre lo scorso 9 febbraio in un’assemblea che ha visto la presenza di ASACOM provenienti dalle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania e Palermo, è stato costituito il Coordinamento Regionale Cobas Asacom che ha già avviato un’azione rivendicativa strutturata su due livelli da condurre parallelamente:

  • il primo, più ravvicinato, è il riconoscimento dei diritti fondamentali degli Assistenti (sia che lavorino in regime di lavoro subordinato che di libera professione) per garantire condizioni lavorative dignitose e in linea con le Professionalità che prestano in servizio;
  • il secondo, di più lungo periodo, è quello dell’internalizzazione del servizio che rappresenta la condizione fondamentale affinché l’Assistenza possa considerarsi parte integrante nel processo di inclusione delle Persone con Disabilità.

Gli obiettivi degli ASACOM

– Per tutti i lavoratori delle Cooperative sia integralmente applicato il CCNL di categoria (sia rispetto ai diritti, che al salario). Per fare un solo esempio rispetto ai tanti diritti negati, basta ricordare che diverse Cooperative non pagano gli operatori quando l’alunno è assente, applicando, così, il modo di procedere tipico delle Agenzie Interinali;

– la procedura di accreditamento delle Cooperative rispetti il Codice Europeo degli Appalti, le richieste dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e quanto stabilito con la sentenza 2052 del 20.08.2018 del Consiglio di Stato;

– vengano tutelati gli assistenti con anzianità di servizio in ordine all’ingresso dei nuovi operatori, applicando norme unitarie sull’attribuzione degli alunni;

– ogni operatore ASACOM possa scegliere liberamente se prestare il proprio lavoro all’interno di una Cooperativa o individualmente (partita IVA) ottenendo in ogni caso un regime lavorativo garantito e tutelato.

L’obiettivo finale, così come è avvenuto per le cooperative di pulizie nelle scuole, non può che essere quello dell’internalizzazione di tutti i servizi, che garantirebbe un’organizzazione più coerente del lavoro e un risparmio per le pubbliche Amministrazioni. L’internalizzazione può avvenire sia all’interno degli Enti Locali, anche attraverso la costituzione di Società in house, che all’interno del MIUR, prevedendo anche dei criteri specifici che tengano conto sia dell’anzianità di servizio che delle specializzazioni/titoli accademici fin qui maturati dagli operatori del settore.

A conferma della praticabilità di una tale prospettiva, va ricordato che l’ANAC ha ribadito che i servizi ad personam si configurano come mere prestazioni e andrebbero affidati ai singoli operatori.

In attesa di raggiungere questo fondamentale obiettivo, vanno, però, tutelati quei diritti che, complice lo stato di precarietà, attualmente sono in gran parte negati.

CONTINUITÀ RETRIBUTIVA. Visto che le Cooperative ricevono i fondi per pagare regolarmente gli emolumenti ai dipendenti (stipendio, ferie, contributi ecc.) e per eventuali “imprevisti”, non c’è alcuna ragione perché i dipendenti non vengano retribuiti, secondo quanto prevede il CCNL, regolarmente e per tutte le ore previste contrattualmente, a prescindere dalla presenza o meno a scuola dell’alunno diversabile. I COBAS mettono perciò a disposizione le proprie strutture per ottenere, con mobilitazioni, vertenze e trattative, tale obiettivo. Ricordiamo, peraltro, che più volte la magistratura ha ribadito che chi vince un appalto deve avere una propria autonoma solidità economica per garantire, comunque, la continuità delle retribuzioni.

TRASPARENZA. Il servizio, inoltre, deve essere gestito nella massima trasparenza, per cui ben vengano, innanzitutto a tutela degli alunni diversabili, i controlli su Cooperative e liberi professionisti e che eventuali anomalie siano perseguite con celerità.

FINANZIAMENTI. È necessario un significativo aumento dei fondi regionali stanziati per questi interventi.

Infine, in Sicilia, è fondamentale una discussione pubblica e condivisa rispetto alle Linee Guida su cui sta lavorando la Regione. Da un lato occorre definire con maggiore chiarezza il percorso di formazione degli operatori, con l’obiettivo di una preparazione adeguata alla complessità dei compiti; dall’altro bisogna prevedere che tutti coloro che hanno lavorato sino ad oggi possano continuare a farlo, senza disperdere quel patrimonio di professionalità che ha garantito finora il servizio nelle nostre scuole.

Sulla base di questi punti programmatici organizzeremo assemblee territoriali per allargare il dibattito e rafforzare il fronte di lotta.