Dopo i tagli degli anni passati, ci si rende finalmente conto che le scuole, seppure informatizzate e dematerilizzate, hanno bisogno di più personale ATA, anche per alleggerire i carichi di lavoro ormai insostenibili e che mettono a rischio la sicurezza degli alunni e del personale docente e l’igiene dei locali scolastici. Ed ecco allora una serie di obiettivi sui quali i Cobas chiamano alla lotta i colleghi ATA.

  • Per tutte le figure di personale ATA vi deve essere un aumento stabile di organico, davvero proporzionale non solo al numero degli alunni e al numero dei disabili, ma anche al numero dei plessi di cui si compone un istituto e alla tipologia di scuola (a parità di alunni, non si può pensare di avere lo stesso personale in una scuola con 15 plessi ed una con 3; altrettanto per una scuola per l’infanzia e per un superiore), nonché in considerazione di quanti hanno le mansioni ridotte e i permessi della L. 104.
  • Il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, perché i posti in organico di fatto sono necessari per il funzionamento minimo delle scuole, con l’assunzione immediata in ruolo su tutti i posti disponibili in organico di fatto e di diritto.
  • In ogni scuola devono essere previste almeno 2 unità di Assistente Tecnico come supporto all’uso delle tecnologie informatiche per gli alunni, per gli insegnanti e per le segreterie.
  • L’estensione della figura di Assistente Tecnico nelle scuole del primo ciclo per garantire il funzionamento dei circa 20.000 laboratori di queste scuole, costrette a ricorrere a ditte esterne o a collaborazioni plurime con costi aggiuntivi che gravano sul funzionamento. Riteniamo anche fondamentale definire delle tabelle nazionali per l’organico degli AT, al pari degli altri profili. Siamo contrari all’accantonamento dei posti a beneficio di altri profili (ITP soprannumerari), poiché di fatto si continuano a tagliare posti sul profilo dei tecnici, già pesantemente ridotto.
  • In sintesi, organico ATA necessario e adeguato in base alle esigenze reali di ogni Scuola, con contestuale salvaguardia dei posti di tutti i lavoratori delle imprese di pulizia esterne.
  • Formazione qualificata continua di tutto il personale ATA, a carico del Miur.
  • Adeguamento stipendiale per tutti i profili ATA.
  • Considerata la gravosità dei turni e l’erosione stipendiale determinata dall’effettuazione della pausa pranzo a proprio carico, a tutto il personale ATA deve essere riconosciuto il diritto ai Buoni Pasto.
  • In considerazione della complessità delle scuole che si è determinata nel tempo, occorre il riconoscimento a tutto il personale ATA delle 35 ore settimanali di lavoro ordinario indipendentemente dal tipo di organizzazione delle scuole, dalla contrattazione d’istituto, fortemente condizionata dalle OO.SS. cosiddette rappresentative e dalle restrizioni attuali.
  • Istituzione del collegio ATA con potere deliberante come il collegio docenti.
  • Per la ripartizione del FIS la percentuale per gli ATA è opportuno che sia almeno del 30%, tenuto conto che i docenti hanno anche altre forme di retribuzione accessoria.
  • Lo spostamento delle pratiche seriali dalle scuole (segreterie) presso altri centri ministeriali, poiché queste funzioni improprie non hanno una diretta connessione con l’attuazione del piano dell’offerta formativa. La costituzione delle reti per lo svolgimento di queste pratiche significa solo dover far lavorare ancora gratuitamente il personale ATA.
  • Per i CPIA, laddove è prevista la stipula di accordi con collaborazioni plurime, non siamo d’accordo a esternalizzare questo servizio, come riteniamo che sia necessario integrare il numero dei CS, dal momento che la vigilanza nei tempi di apertura a volte è per l’intera giornata. Le stesse ragioni valgono per la figura dell’Assistente Amministrativo poiché, laddove l’ubicazione della sede del Centro non coincide con quella del CTP, il personale sarà costretto a spostarsi.

Per i precari

  • Alla uguaglianza dei doveri contrattuali, deve corrispondere una uguaglianza negli istituti giuridici previsti di chi è di ruolo (assenze per malattia, permessi per motivi personali e familiari, ferie, retribuzione, progressione stipendiale, ecc.).
  • Assunzione a tempo indeterminato dopo 3 anni di precariato.
  • In occasione delle elezioni RSU, auspichiamo che nelle liste Cobas vi sia almeno 1 ATA; che qualora sia eletto un docente, parallelamente venga nominato un TAS tra il personale ATA, e viceversa.

Infine, le RSU Cobas saranno impegnate a verificare che in ogni scuola il documento valutazione rischi deve contenere anche delle previsioni specifiche con riguardo al personale ATA, come la definizione dei compiti; equità nella distribuzione dei carichi di lavoro; interruzioni del lavoro; svolgimento in contemporanea di più compiti; variabilità del carico di lavoro; adeguatezza delle attrezzature di lavoro (informatiche per amministrativi, apparecchiature per i laboratori ecc.).