Probabilmente l’unico punto a favore della scuola pubblica che ha strappato il movimento contro la 107 è stato il mantenimento delle prerogative del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituto: infatti a seguito delle mobilitazioni è stata cancellata durante la discussione in Commissione la delega alla revisione della normativa sugli organi collegiali, l’unica delega al governo contenuta nella 107 che non è andata in porto.
Ma sicuramente il governo (quello attualmente in carica o più probabilmente quello futuro) cercherà di rimetterci le mani e infatti il ministro Fedeli ha dichiarato che per “fare il nuovo testo unico, faremo un disegno di legge specifico, perché anche in questo caso vogliamo portarla a compimento”.
E certamente chi mira a controllare le scuole, non può tollerare che la scuola-azienda funzioni secondo le regole democratiche dei Decreti Delegati: il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto rappresentano infatti ancora oggi dei presìdi democratici, benché in entrambi i dirigenti scolatici negli anni, complici l’ignavia di molti docenti e il disinteresse della maggioranza dei genitori, abbiano lavorato per svuotarli dei poteri che ancora la normativa attribuisce loro. Per questo è necessario agire al loro interno in modo organizzato e il più incisivo possibile, cercando di allargare ai Consigli d’Istituto una strategia di azione che già cerchiamo di portare avanti da anni nei Collegi Docenti, proponendo mozioni da presentare, indicazioni su punti specifici, strategie di opposizione al dilagare dei presidi aziendalistici.
Per quanto riguarda i Consigli di Istituto abbiamo proceduto finora in ordine sparso: molti sono i Cobas o simpatizzanti che stanno al loro interno, ma come organizzazione non abbiamo mai dato precise indicazioni o elaborato una strategia di intervento al loro interno. L’assemblea nazionale di luglio 2017 ha deciso di lavorare in questa direzione, partendo con corsi di formazione interna volti a mettere tutti in condizione di leggere criticamente un bilancio e di conoscere le competenze dell’organo spesso lasciato a livello di ratifica, mentre decisive sono le sue funzioni: il Consiglio d’Istituto funziona come un vero e proprio Consiglio di Amministrazione da cui passano tutte le questioni centrali per la vita della scuola.
Innanzitutto è il luogo da cui passano le decisioni relative al bilancio, decisioni che dovrebbero sottostare a precisi regolamenti che spesso sono scavalcati piegando le decisioni ai voleri dei presidi. Si tratta, in particolare per le superiori, di bilanci cospicui, che potrebbero risolvere, se ben utilizzati, alcuni problemi endemici delle scuole; spesso però i bilanci vengono presentati dai presidi e dai DSGA come blindati, mentre al contrario sono i Consigli di Istituto ad avere l’ultima parola e anche incaricati di predisporli attraverso la giunta esecutiva. Saper leggere criticamente il bilancio di una scuola è dunque condizione preliminare per agire con efficacia, anche perché attraverso la destinazione dei bilanci, si finanziano ormai molti progetti e dunque i “soliti noti” incassano molto di più dai bilanci che non dal FIS, ormai ridotto all’osso: si tratta di salario aggiuntivo che non passa dalla contrattazione con le RSU.
Anche tutti i finanziamenti riguardanti l’alternanza scuola-lavoro passano dai Consigli d’Istituto, decine di migliaia di euro, spesso gestiti di fatto unilateralmente dai presidi. Oppure si pensi a tutta la partita dei contributi “volontari” dei genitori, chiesti ed utilizzati con estrema disinvoltura, mentre dovrebbero essere sottoposti a precisa procedura e rendicontazione. E ancora le decine di migliaia di euro che stanno arrivando alle scuole attraverso i PON: si tratta di soldi che le scuole accettano pur di non rinunciare a finanziamenti, mentre occorrerebbe guardarli con occhio critico in quanto attraverso di essi sta penetrando l’idea di scuola voluta dalla UE (i finanziamenti dei PON arrivano vincolati a tutta una serie di attività che mirano a modificare in profondità l’attività quotidiana delle scuole: competenze, valutazione, esperienze di alternanza, ambienti digitali, ecc.).
Ci sono poi ambiti di intervento che vanno ben oltre il bilancio; infatti i Consigli d’Istituto hanno competenze su materie molto importanti quali la sicurezza degli edifici (si pensi ad esempio la situazione disastrosa dell’antisismica nelle scuole o alla presenza di amianto), hanno voce in capitolo sui POF, PTOF e reti di ambito (direttamente coinvolte nella formazione docenti), su tutta la partita delle convenzioni con esperti spesso legati da rapporti di conoscenza con i presidi o gli staff, sull’organizzazione generale della scuola (ad esempio tutta la vertenza sulle mense scolastiche, con la questione del panino a scuola che tanto ha fatto discutere e che portava all’attenzione la privatizzazione di un servizio sociale che ha di fatto distrutto la qualità dei pasti di milioni di bambini e ragazzi in tutta Italia). E ancora: gli orari delle scuole, che tanto hanno a che fare anche con il lavoro del personale ATA.
In conclusione: il Consiglio d’Istituto rappresenta un luogo di intervento imprescindibile, nel quale i Cobas devono intervenire sempre di più e soprattutto in modo sempre più organizzato.
Per questo abbiamo deciso di organizzare a livello nazionale o macro-regionale degli incontri di formazione interna per mettere tutti in condizione di leggere criticamente un bilancio e di conoscere in modo puntuale le competenze del Consiglio d’Istituto. Le persone interessate a questa formazione possono contattare il seguente indirizzo mail cobasms@gmail.com tenendo presente che gli incontri sono aperti principalmente agli iscritti Cobas, ma anche a tutti i docenti, ATA, studenti o genitori che abbiano la volontà di portare avanti nei Consigli la difesa della scuola pubblica e le prerogative degli organi collegiali.
Ricordiamoci infine che circa a metà novembre si terranno le elezioni per il rinnovo dei Consigli in scadenza, (su cui sarà disponibile a settembre la relativa documentazione), per cui l’invito può essere rivolto anche a coloro che hanno intenzione di entrare prossimamente nei Consigli di Istituto. In vista delle elezioni è opportuno stabilire contatti con studenti e genitori, in modo che anche gli eletti di queste componenti non siano duttili strumenti in mano ai presidi, ma attivi difensori della scuola pubblica e dei suoi organismi democratici.
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