Nei dieci anni dalla fondazione del CESP- Rete delle scuole ristrette, le iniziative e gli eventi nazionali più importanti che si svolgeranno, sia per la partecipazione al Salone Internazionale del Libro di Torino “Carcere: il potere della cultura”, sia per la partecipazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto, con la VII Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, “Je est un autre/Io è un altro”, hanno ricevuto il patrocinio del Garante Nazionale delle persone private della libertà personale che, nella lettera a noi inviata, ha espresso il proprio apprezzamento per quanto da noi messo in campo “ esprimo il mio apprezzamento per entrambe le iniziative, per il loro valore educativo e culturale. La VII Giornata Nazionale del Mondo che non c’è, affronta in particolare un tema delicato qual è quello della perdita di identità, del disorientamento che prova chi è privato della libertà personale.”

Le due iniziative si svolgeranno rispettivamente, dal 19 al 23 maggio a Torino, e dal 7 al 9 luglio a Spoleto, in occasione delle due più importanti iniziative culturali di livello internazionale, nelle quali il CESP e la Rete sono inseriti da alcuni anni.   Nelle prime due giornate del Salone Internazionale del Libro di Torino si farà il punto sullo stato dell’arte dell’istruzione in carcere: dall’Alfabetizzazione all’Università, attraverso il racconto diretto di docenti e dirigenti dei percorsi di istruzione nei penitenziari e dei docenti referenti dei Poli Universitari Penitenziari e quello del Garante Nazionale delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, insieme ai Garanti Territoriali. Il terzo giorno sarà dedicato alla lettura in carcere “Educare alla lettura in carcere” e i docenti degli istituti penitenziari che hanno portato il progetto Adotta uno scrittore sin dentro i penitenziari di appartenenza (Piemonte: Alessandria CR San Michele, Torino CC Lorusso-Cotugno; Saluzzo CR Morandi; Veneto: Treviso- Istituto Penitenziario Minorile; Sicilia: Palermo CR Ucciardone; Campania: CC Fuorni, Salerno; Calabria: CR Reggio Calabria) si confronteranno sui risultati del proprio percorso. Il titolo scelto quest’anno per il seminario della VII Giornata nazionale del Mondo che non c’è, inserita nel Festival dei Due Mondi (che oltre ad aver ricevuto il Patrocinio del Garante Nazionale, sarà seguito da Rai Sociale  e trasmesso all’esterno) è ripreso dalla famosa affermazione dell’allora diciassettenne Arthur Rimbaud, contenuta nella lettera al suo professore di liceo: “je est un autre“ ovvero “IO è un altro”. Lì dentro c’è tutto:   c’è l’infinito ignoto, ogni volta d’affrontare; c’è lo straniero che attende i tuoi versi; c’è la tua / nostra unica essenza (Arthur Rimbaud-Lettera a Georges Inzambard) sarà seguito da Rai Sociale, che ne permetterà la diffusione via Rai. Nello scrivere Io è un altro e non semplicemente Io sono un altro, Rimbaud indica il disorientamento dell’individuo che ha perso la propria individualità e identità ed è “agito” da un altro che lo sconvolge, ponendolo di fronte al proprio abisso. Ma per confrontarsi con “l’infinito ignoto”, per arrivare all’ “unica essenza”, ci dice Rimbaud, occorre l’incontro con l’“altro” che porta necessariamente con sé un vero e proprio sconvolgimento. E’, ci dice Lacan, come quando, guardandosi per la prima volta allo specchio, pur riconoscendo quell’immagine come propria, si capisce in un certo senso che io è un altro, che io è fuori di sé. Proprio questo spaesamento, smarrimento e perdita della propria individualità, ci sono sembrati esemplificativi della dimensione esistenziale di chi, privato della propria libertà personale, si trova ristretto in istituzioni nelle quali tale dimensione è la sua unica cifra. La VII Giornata Nazionale del Mondo che non c’è vuole essere la rappresentazione di un percorso verso la scoperta dell’io “Altro”e si svolgerà, dentro & fuori, in un “continuum” tra il luogo nel quale ha inizio il percorso dei “ristretti”, il carcere, e il mondo esterno che dovrà nuovamente accoglierli, simboleggiato da uno spazio trasformativo per antonomasia, la biblioteca. I protagonisti principali di tale percorso, i detenuti, accompagneranno gli spettatori del Festival dei Due Mondi per  tutta la sua durata (e oltre), con le proprie immagini e le proprie voci (raccolte in dieci anni di attività in carcere da Giorgio Flamini, direttore artistico della Compagnia #SIneNOmine), attraverso i 600 metri del tapis roulant che percorrono la galleria trasformata in una promenade multimediale, dalla città bassa alla Rocca Albornoz, mentre in superficie stampe di foto compariranno sulle facciate dei palazzi della città, un tempo luoghi di detenzione o sedi di giustizia. Sempre i detenuti saranno attori ne la mise en scène Tempo libero e condurranno la due giorni del seminario Io sono un altro che si svolgerà nella Casa di reclusione di Maiano e nella Biblioteca del Palazzo Mauri di Spoleto l’8 e il 9 luglio, durante i quali i docenti della rete delle scuole ristrette si ritroveranno per fare il punto sullo stato dell’istruzione e dei percorsi culturali in carcere, nei dieci anni di attività del CESP-Rete delle scuole ristrette e dei decreti istitutivi della Nuova istruzione adulti.