Come ampiamente previsto, si apre, per la scuola pubblica italiana, una nuova (ultima??) fase che, inevitabilmente porterà al caos totale sia le scuole (segreterie, dirigenti…) che gli insegnanti interessati (quelli assegnati agli ambiti territoriali).
Il MIUR, con la nota 2609 del 22 luglio 2016, ha dato le indicazioni operative e la tempistica per dare seguito a quella che si definisce “chiamata per competenze”, ossia l’assegnazione dei docenti titolari di ambito alle singole istituzioni scolastiche.
A margine, è bene ricordare che dal prossimo anno tutti i docenti che dovessero chiedere un trasferimento diventeranno “titolari” di ambito: finisce, quindi, la possibilità di scegliere una o più scuole ma soprattutto, per ottenere un posto, dovranno essere “scelti” e “valutati” dal dirigente.
Ma torniamo alla nota piena di contraddizioni sia nel merito delle scelte che i dirigenti dovranno fare sia nella tempistica.
Si è confermato, infatti, nonostante gli schiamazzi dei sindacati concertativi (che peraltro hanno firmato il contratto sulla mobilità), il potere decisionale del dirigente scolastico che ha potuto indicare a suo piacimento quali requisiti siano o no coerenti con il PTOF, attingendo da una tabella allegata alla nota (e non solo…) per poi svolgere un colloquio con i docenti che chiederanno (dopo aver pubblicato il proprio curriculum su istanze on line) di “poter” insegnare per un triennio nella SUA scuola.
Nel corso di queste ultime settimane siamo venuti in contatto con numerosi docenti inclusi nella Fase C. Ci hanno confermato che molti dirigenti hanno, ad agosto, richiesto il colloquio e alcuni di loro, probabilmente impegnati a godersi il sole e il mare, hanno preteso che si svolgesse tramite Skype… PAZZESCO!!!!
Ma cosa si è chiesto ai docenti (alcuni dei quali con 10/15 anni di precariato alle spalle) in questi importanti colloqui? Disponibilità a fare supplenze e reperibilità al di fuori l’orario di servizio, disponibilità a rimanere a scuola anche il pomeriggio e, soprattutto, la condivisione tout court del PTOF.
Lo denunciamo già da due anni: tutto ciò conferma la fine della didattica cooperativa, della libertà di insegnamento.
Sfidiamo chiunque a dire che ciò non sarà così: se il dirigente sceglierà un insegnante, in base ai criteri da lui stabiliti, è evidente che quell’insegnante dovrà, nei tre anni successivi, seguire le “indicazioni” didattiche e operative che gli saranno assegnate. Pena la risoluzione del contratto. Immaginate un collegio dei docenti che si troverà a discutere di didattica con insegnanti che, per contratto, dovranno seguire le indicazioni date dal dirigente? Vi sembra realistico che qualcuno di questi insegnanti possa intervenire per rivendicare la propria autonomia nell’insegnamento e/o a mettere in discussione qualche proposta “stravagante” dello stesso dirigente?
Finisce l’era della collegialità, quella che ha garantito in questi anni alla scuola pubblica italiana (nonostante le evidenti difficoltà) la possibilità di promuovere “conoscenza” e “competenza” seguendo i dettami della costituzione italiana.
E chi ci garantirà che i requisiti proposti dal dirigente siano reali, oggettivi, trasparenti e verificabili ???
Staremo a vedere, ma non c’è dubbio che si apriranno conflitti interni alla categoria. Potrebbe inasprirsi il clima di tensioni e polemiche tra i docenti stessi e gli altri soggetti che vivono quotidianamente le crescenti, esplosive contraddizioni insite nel mondo della scuola, accentuando sensibilmente alcune dinamiche conflittuali.
Si tratta, secondo noi, di un’operazione perversa che risponde ad una precisa finalità di cooptazione, ovvero di integrazione delle voci critiche scomode e fastidiose. In sostanza, è un astuto espediente funzionale a un disegno di normalizzazione/neutralizzazione strisciante del dissenso. Come oramai avviene un po’ dovunque nella nostra società.
Problemi ha suscitato anche la parte relativa alla tempistica. Per i docenti della Scuola dell’Infanzia e Primaria era previsto: dal 29 luglio pubblicazione degli avvisi da parte delle scuola; dal 29 luglio al 4 agosto inserimento curriculum docenti; entro il 18 agosto individuazione dei docenti. Però ci sono anche le assegnazioni provvisorie e gli utilizzi e le rispettive domande dovevano essere presentate dal 28 luglio al 12 agosto, cioè un insegnante doveva chiedere l’assegnazione provvisoria e/o l’utilizzo prima di sapere la sua scuola di titolarità. Mai successo!!!
Stessa situazione per gli insegnanti della Scuola Secondaria di II grado: dal 18 agosto avviso scuole; dal 16 al 19 agosto inserimento curriculum; entro il 26 agosto individuazione docenti. Domande di assegnazione provvisoria: dal 18 agosto al 28 agosto.
Molto più fortunati: avranno ben due giorni di tempo per poter fare la domanda di assegnazione e/o utilizzo.
Anche questa volta il nuovo anno scolastico parte con i soliti ritardi. Oramai la confusione ma anche la rassegnazione regnano sovrane e come al solito assisteremo supinamente a tutte le nefandezze che questo governo continua a fare: forse è quello che ci meritiamo…
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